Leggendo..."LEGGERE LOLITA A TEHERAN" di AZAR NAFISI

17.06.2018
    Comincio ad amare i libri che parlano di altri libri, "leggere Lolita a Teheran" è uno di quelli , se dovessi dargli un sottotitolo sarebbe certamente "IL ROMANZO DEMOCRATICO".

E' un libro che trasmette una profonda sensazione di libertà, una libertà che si basta, che non  necessita di spazi, movimento, persuasione, ed alla quale è sufficiente la consapevolezza di sé, della sua indistruttibilità, del rispetto di quelle altrui come riflesso della propria.

Cultura, religione, sesso, crudeltà, compassione, comprensione si integrano  tra loro, mischiandosi ed il risultato della loro unione è Armonia.

La letteratura prende forma, permea e plasma la vita reale, essa:

- è ancora di salvezza dalla monotonicità, dall'unico tono del pensiero, pericolosamente netto e definito, ovvero il pensiero dittatoriale.

- riesce a mutuare l'essere carnefice all'essere vittima, arrivando all'apice del significato di libertà: anche le personalità più raccapriccianti, artefici di orrori e crimini, descritti, con coscienziosa arte letteraria, hanno il diritto, da nessuno concesso, ma da sempre acquisito, alla ricerca della felicità.

- si fa strumento di reincarnazione e comprensione delle vite altrui che, più sono diverse e distanti dalle nostre, più sono atte a raggiungere lo scopo compassionevole della conoscenze della natura umana.

Il racconto della Nafisi ci dimostra come la letteratura da sola, nulla può senza curiosità, e questa deve svilupparsi nel confronto, nel dibattito, nella conoscenza e nell'ascolto, senza tutto questo la curiosità, anche se soddisfatta, resta povera, per arricchire ed arricchirsi, ha inevitabilmente ed indissolubilmente bisogno della condivisione.

Le frasi per me più belle le riporto qui di seguito, in ordine di lettura:

  • "Non sminuire mai, in nessuna circostanza, un'opera letteraria cercando di trasformarla in una copia della vita reale, ciò che cerchiamo nella letteratura non è la realtà, ma un'epifania della verità."

    "Le assenze sono più reali delle presenze."
  • "Tra quei pezzi così eterogenei c'era una certa armonia."
  • "Avremmo scoperto come il banale ciottolo della vita quotidiana, se guardando attraverso l'occhio magico della letteratura, possa trasformarsi in pietra preziosa."
  • "Banalità, brutalità in sintesi volgarità."
  • "O mi inventavo un violino o sarei caduta nel vuoto."
  • "...la realtà superi la finzione più grottesca. "
  • "E' stupefacente come, quando la situazione sembra disperata, anche il più piccolo spiraglio diventi una grande occasione di libertà. Insieme, ci sentivamo quasi del tutto libere."
  • "Costoro cercavano di manipolare gli altri adattandoli ai propri sogni e desideri...usurpando le vite altrui."
  • "Lui plasmava le loro vite...passava ore a dar forma a un'idea..."
  • "il suo passato è qualcosa che manca, che non c'è, prima ancora di essere perduto; e come le mie ragazze Lolita diventa il prodotto del sogno di qualcun altro."
  • "Ciò che ci univa, che ci rendeva così vicine a Lolita era proprio la perversa collusione tra vittima e carnefice;"
  • "per questo è vittima due volte: le viene sottratta non solo la vita, ma anche la possibilità di raccontarla."
  • "Tutti gli esseri umani, non importa quanto spregevoli, hanno diritto alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità."
  • "Per ironia della sorte sono proprio la sua facondia e la sua prosa ricercata a smascherarlo."
  • "Chissà perchè, ero convinta che finché rimanevo sveglia non potesse capitare niente di male; le cose brutte sarebbero arrivate soltanto in sogno."
  • "LA CURIOSITA' E' INSUBORDINAZIONE ALLO STATO PURO."
  • "E con la paura arrivano le bugie e le giustificazioni che, per quanto convincenti...ci fanno perdere la stima in noi stessi. Avevo qualcosa che mi salvava: la mia famiglia e un piccolo gruppo di amici, le mie idee, i miei pensieri, i libri di cui parlavo con il mio amico clandestino durante le nostre passeggiate pomeridiane".
  • "Tutte le grandi opere di narrativa, per quanto cupa sia la realtà che descrivono, hanno in sé il nocciolo di una rivolta, l'affermazione della vita contro la sua stessa precarietà. Ma è nel modo in cui l'autore racconta la realtà, e ne acquisisce il controllo dando origine ad un mondo nuovo, che questa rivolta prende forza: tutte le grandi opera d'arte, avrei dichiarato con solennità, celebrano l'insubordinazione contro i tradimenti, gli orrori e i tranelli della vita. La perfezione e la bellezza del linguaggio si ribellano alla mediocrità e allo squallore di ciò che descrivono."
  • "A (lui) come quasi a tutti i dittatori interessa soltanto la propria visione degli altri."
  • "IL PEGGIOR CRIMINE DI UN REGIME TOTALITARIO E' COSTRINGERE I CITTADINI, INCLUSE LE VITTIME, A DIVENTAR SUOI COMPLICI."
  • "Parlava lentamente, con lunghe pause, come se stesse dando forma alle proprie idee nell'istante stesso in cui le esprimeva."
  • "Si lamentava perché il velo, che per lei era un simbolo del suo sacro rapporto con Dio, era diventato uno strumento di potere, trasformando le donne che lo portavano in simboli politici."
  • "In questi romanzi l'immaginazione è equiparata all'empatia, alla capcità di immedesimazione: non possiamo vivere ciò che hanno vissuto gli altri, però in letteratura siamo in grado di comprenderne i personaggi più mostruosi. UN BEL ROMANZO E' QUELLO CHE RIESCE A MOSTRARCI LA COMPLESSITA' DEGLI INDIVIDUI, e fa sì che tutti i personaggi abbiano una voce; è allora che un romanzo si può definire democratico - non perché sostiene la democrazia, ma per la sua stessa natura (...) non c'è niente di più riprovevole che restare ciechi di fronte ai dolori altrui. Non vederli significa negare la loro esistenza."
  • "Gli alberi sembravano impegnarsi in una danza di corteggiamento con le loro ombre."
  • "I SOGNI SONO IDEALI PERFETTI, COMPIUTI IN SE STESSI. COME SI PUO' SOVRAPPORLI A UNA RELATA' IMPERFETTA, INCOMPLETA, IN PERENNE MUTAMENTO?"
  • "quel giorno avevo una sensazione struggente, come di un lutto anticipato (...) e fu solo quando feci ritorno che compresi il vero significato dell'esilio. Camminando per quelle strade che amavo e ricordavo con tanto affetto, era come se stessi calpestando i miei ricordi."
  • "Una mattina TI SVEGLI E SCOPRI CHE, PER VIA DI FORZE CHE AGISCONO AL DI FUORI DEL TUO CONTROLLO, LA TUA VITA NON SARA' MAI PIU' LA STESSA."
  • "Era una di quelle persone inguaribilmente oneste, e dunque inflessibili e vulnerabili insieme"
  • "come si fa ad insegnare a una ragazza che prima di amare ed essere amata deve imparare ad amare se stessa ed il proprio corpo?"

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